Il Palazzo Trigona di Cannicarao (o più semplicemente “Palazzo Trigona”), considerato come il secondo palazzo barocco più bello della città dopo il Palazzo Nicolaci, ma anche come uno dei più rappresentativi esempi del barocco siciliano, è situato in Via Cavour davanti alla scalinata nota come Via Mariannina Coffa. Era la dimora della potente famiglia Trigona, Marchesi di Cannicarao, un piccolo feudo situato presso Comiso (RG) ma aventi anche possedimenti a Noto presso la Contrada Frammeduca. Questo fastoso palazzo è il più grande in stile barocco del centro storico di Noto in contrapposizione col Palazzo Nicolaci di Villadorata (famiglia che rivaleggiava con i Trigona per la supremazia aristocratica sulla città netina), più piccolo ma con decorazioni barocche più fantasiose rispetto a queste del Palazzo Trigona, molto più austero e calibrato, ma ugualmente splendido e unico nel suo genere. Esso venne progettato inizialmente da Rosario Gagliardi, ma venne completato da Vincenzo Sinatra e dai fratelli Paolo e Bernardo Labisi.

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La facciata del palazzo, divisa in due ordini orizzontali e in tre corpi (quello centrale e quelli laterali che vanno a formare delle torrette) presenta un’imponente portale arcuato posto in un corpo avanzato delimitato da un doppio ordine di pilastri (due per lato), con capitelli di tipo corinzio arricchiti da formelle in bassorilievo raffiguranti motivi floreali, che sorregge il possente balcone centrale, racchiuso da una pregevole inferriata in ferro battuto, la cui apertura rettangolare (incassata dentro eleganti pilastrini con decorazioni geometriche), sormontata da un timpano spezzato, reca al centro un’aquila con le ali spiegate, simbolo della famiglia Trigona (e della città di Noto). A fianco del portale vi sono sei finestre (tre per lato escluse quelle dei corpi laterali) che si presentano di forma trapezoidale, incassate in un’elegante cornice di pietra bianca, arricchite nella parte superiore da timpani circolari a base aperta e da cartigli posti nella parte inferiore (sotto le finestre più esterne vi sono due portoncini arcuati che conducono a quelli che erano i magazzini sotterranei del palazzo).

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Accanto al balcone sull’ordine superiore vi sono 6 balconi di forma trapezoidale sorretti da mensoloni con scanalature e mascheroni grotteschi e racchiusi anch’essi da inferriate bombate elegantissime ad apertura rettangolare incassata dentro una cornice in pietra arricchita nei suoi vertici da ghirlande floreali in bassorilievo e nella sua parte centrale di mezzo da un mascherone scolpito nella parete, posto nel mezzo di una maglia floreale scolpita con la tecnica del bassorilievo, molto elegante dal punto di vista decorativo ed estetico, sormontati da timpani a base chiusa semicircolari (il primo e il terzo) e triangolari (il secondo).
I corpi laterali, come detto prima, formano delle torrette laterali e sono innanzitutto solcati da due pilastroni che dalla parte inferiore dell’edificio si vanno a congiungere con la sommità della facciata, essendo contraddistinti nella sua parte inferiore da finestroni a nicchia arcuata incassati nella parete con doppia apertura (quella inferiore rettangolare, quella superiore arcuata) decorati da cartigli e pennacchi in pietra bianca; di sopra vi sono posti dei balconi simili a quelli posti nella parte centrale della facciata sormontati da timpani triangolari a base chiusa. Qui vi sono poste delle mensole che, facendo ad angolo, sono state collocate per sorreggere altre due aquile (stemma dei Trigona) di cui solo quella posta nella parte destra è visibile poiché l’altra è caduta in frantumi qualche anno fa.
L’ordine superiore è cinto da un terrazzino racchiuso da balaustrini, che sorgono sul frontone merlato (con contrafforti a tronco di prisma, anch’essi merlati), intervallati da blocchi recanti piccoli pinnacoli. Al centro di esso vi è posta la sommità del palazzo, contraddistinta da un corpo a sezione rettangolare delimitato da quattro pilastri (due per lato), al cui centro di un incassamento poligonale vi è una finestrella circolare; sopra vi è sempre la struttura a balaustrini appena descritta. Nella parte alta dei corpi laterali invece vi è un’alta balconata racchiusa sempre dalla medesima inferriata bombata, con apertura rettangolare sormontata da un travone liscio di forma semiarrotondata. Sopra ad entrambi vi è un elegante frontone triangolare delimitato da eleganti pinnacoli a coppa nei suoi vertici.
Nelle facciate laterali del Palazzo Trigona (poste sulle Vie Vincenzo Gioberti e Giovanni XXIII) vi sono posti eleganti balconcini circolari con varie decorazioni (quelli posti in basso su Via Gioberti possiedono un timpano semicircolare merlato a base aperta con conchiglioni posti sopra le aperture, mentre quelli in alto hanno un timpano triangolare a base chiusa) e finestre con travoni semiarrotondati (in tutto 6 balconi e 3 finestre, invece sulla Via Giovanni XXIII vi è solo una fila di questo tipo di balconi e finestre, mentre vi sono finestre e balconi o incassati nella parete o sormontati da travoni). 

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    “Noto le pietre i volti”, libro di Armando Rotoletti

L’interno è suddiviso in due parti: la parte destra di proprietà del Comune di Noto e la parte sinistra residenza di Agatina Trigona, Baronessa di Frigintini (RG). Nella parte di proprietà del Comune è stata realizzata una sala conferenze chiamata “Sala Rosario Gagliardi” (in memoria dell’architetto siracusano, ma netino d’adozione) e vari spazi attrezzati ad ospitare mostre artistiche. Dentro Palazzo Trigona vi sono grandi stanze decorate da stucchi policromi d’epoca e soprattutto da affreschi del pittore Antonio Mazza che raffigurano episodi tratti dalla Bibbia. E inoltre si conservano vari mobili settecenteschi e ottocenteschi e strumenti musicali d’epoca tra cui una preziosa un arpa costruita nel periodo settecentesco.
Da ammirare anche il grandioso giardino interno (confinante con quello del Palazzo Vescovile, che prima faceva parte di questo Palazzo e donato alla Curia proprio dai Trigona) recante un loggiato su cui si affaccia una grande veranda incassata dentro un profondo arco, accanto alla quale vi sono finestre e balconate interne decorate da splendide decorazioni barocche (timpani spezzati, accartocciati, bassorilievi di tipo floreale ecc…) che si affacciano su di un bel giardino mediterraneo (talvolta utilizzato per tenere spettacoli musicali o mostre artistiche a seconda dell’evento). Comunque sia è severamente vietato entrare nelle stanze riservate ai residenti del palazzo.
Va detto infine che presso la Via Gioberti era ubicata la piccola Chiesa degli Angeli Custodi che apparteneva alla famiglia Trigona, posto di fianco alla sede della Pro Loco di Noto. 

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Quel che resta dell’antica Chiesa degli Angeli Custodi (edificio rettangolare al centro della foto).