Il Monastero benedettino del SS. Salvatore fu edificato nei primi decenni del XVIII secolo su progetto dell’architetto Vincenzo Sinatra. Si tratta del complesso architettonico più esteso della città. L’edificio in stile barocco dorato netino, presenta una facciata suddivisa in due ordini scanditi da due fasce di marcapiano, delle coppie di lesene si alternano alle 13 finestre con grate in ferro ricurve verso l’esterno (le gelosie) e decorate da motivi floreali. Una torre a più piani con logge, ed un belvedere con balaustra. Il campanile termina a cuspide. Il convento nel settecento ospitava le suore che appartenevano all’alta nobiltà siciliana, e continuò ad essere convento, fino al 1930, quando un incendio distrusse tutta l’ala nord-occidentale.

Curiosità:

  • L’ordine delle monache benedettine, il più importante e influente della città, accoglieva, prevalentemente, le figlie dei nobili e delle famiglie più abbienti da destinare alla vita religiosa. Il dialettologo netino Corrado Avolio, in una sua breve ma famosa nenia, qui tradotta per comodità, condensa il desiderio, o forse l’ambizione, di una madre dell’Ottocento, di vedere la propria giovane erede ammessa in quel prestigioso monastero: << Desidero farti monachella, ma monachella del convento del Santissimo Salvatore, dove stanno le figlie dei Nobili e dei Signori >>.
  • Le Gelosie, sono le finestre in ferro battuto, cosiddette perché, tramite esse, le suore di clausura, spesso costrette dalle famiglie a prendere i voti contro la loro volontà, osservavano la vita al di fuori di quella “prigione”, assistevano alle processioni, ma senza essere viste.
  • 560px Storia di una capinera 1993

    Il monastero è stato set cinematografico del film “Storia di una capinera” (1993) del regista Franco Zeffirelli, tratto dal romanzo omonimo di Giovanni Verga. Ambientato nella Catania di metà Ottocento, narra la storia di una ragazza che viene costretta dalla matrigna a farsi suora. Il film è stato girato ad Aci Trezza (Aci Castello), Catania, Etna, Noto, Zafferana Etnea e ad Aci San Filippo nei pressi dell’Eremo di Sant’Anna.

DA NON PERDERE: Visita guidata alla torre del belvedere




Il monastero è annesso alla Basilica del SS. Salvatore, dalla quale, con un’offerta libera, è possibile salire sulla torre campanaria, il punto panoramico più alto, con una vista mozzafiato sulla città, il suo cuore barocco e la costa, godendo delle esaurienti spiegazioni fornite dai ragazzi della Cooperativa etica Oqdany, che curano la visita di questi luoghi. Salendo verso la torre, visiterete la cantoria che affaccia sull’interno, un modo per ammirare da una prospettiva differente questo gioiello netino. Di grande effetto anche le gelosie che separavano le monache dal mondo esterno. Non a caso Zeffirelli, come detto sopra, girò qui alcune scene del film “Storia di una capinera”.
Consigliatissima la visita al tramonto!